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Poesia anche civile nel senso di una ricerca di una moralità altra questa di Macario che ci orienta verso la necessità di un impegno che tanti versi, troppi versi contemporanei sembrano disattendere? Sicuramente sì, ed ecco allora la screanza. Il Grande Dizionario della Lingua Italiana così definisce screanza: "Azione sgarbata, scortese, che rivela maleducazione, inciviltà, rozzezza" e riporta un solo esempio dell'uso della parola, chiaro segno della poca frequentazione di essa nella nostra letteratura. E questo è sicuramente un vantaggio per il libro che fin dal titolo ci intriga. Ma a chi si riferisce screanza? Al poeta che interviene con il suo piglio volutamente scortese, volutamente sgarbato per aggredire i gangli di una società che come abbiamo detto si muove in un suo circuito da cui sono escluse la pietà, la compassione, la solidarietà? O la screanza appartiene al nostro quotidiano vivere?